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Goal setting: i benefici di una definizione efficace degli obiettivi

Nel nostro precedente articolo abbiamo parlato degli obiettivi, cosa sono e quali tipi esistono nello sport, proseguendo poi dando alcune indicazioni su come definirli in modo efficace usando il modello S.M.A.R.T.

Nel contesto dello sport, il goal setting offre una vasta gamma di benefici che vanno ben oltre il miglioramento delle prestazioni fisiche. Esso è uno strumento potente che alimenta la motivazione, la focalizzazione e la determinazione degli atleti, portandoli a realizzare il loro pieno potenziale. Esploriamo alcuni dei principali vantaggi del goal setting nello sport:

  1. Motivazione e Passione: obiettivi ben definiti e stimolanti sono come il carburante che alimenta la motivazione degli atleti. Essi creano una ragione significativa per impegnarsi e spingono gli atleti a superare le sfide, gli ostacoli e il senso di fatica che possono sorgere durante l'allenamento e la competizione. Quando gli obiettivi riflettono le passioni personali, la motivazione intrinseca aumenta e il processo di raggiungimento diventa gratificante e appagante.

  2. Focalizzazione e Concentrazione: il goal setting offre una bussola per gli atleti, fornendo una chiara direzione verso la quale concentrare i propri sforzi. Quando gli obiettivi sono ben definiti, gli atleti possono ridurre le distrazioni e concentrarsi pienamente sugli aspetti importanti del loro allenamento e della preparazione. Questo incremento della concentrazione può avere un impatto significativo sulle prestazioni, migliorando la precisione e la coerenza delle azioni compiute in campo.

  3. Misurabilità dei Progressi: uno degli aspetti più importanti del goal setting è la possibilità di misurare i progressi nel tempo. Gli obiettivi ben formulati sono specifici e misurabili, consentendo agli atleti di valutare il loro avanzamento nel perseguimento degli obiettivi. Questa misurabilità offre una prospettiva tangibile sui miglioramenti raggiunti e aiuta a mantenere alta la motivazione. Osservare i progressi, anche piccoli, fornisce una sensazione di realizzazione e conferma che gli sforzi stanno portando a risultati concreti.

  4. Incremento della Fiducia: raggiungere gli obiettivi, anche quelli a breve termine, aumenta la fiducia degli atleti nelle proprie capacità. Questo rafforzamento della fiducia si riflette in una maggiore sicurezza durante le competizioni e nel contesto dell'allenamento. Una maggiore fiducia in se stessi permette agli atleti di affrontare le sfide con determinazione e di rimanere calmi e concentrati anche sotto pressione.

  5. Persistenza e Resilienza: il goal setting è uno strumento essenziale per sviluppare la persistenza e la resilienza negli atleti. L'attuazione di un piano ben strutturato per raggiungere gli obiettivi richiede costanza e impegno nel lungo periodo. Gli atleti che apprendono a lavorare costantemente verso il raggiungimento degli obiettivi, anche quando incontrano ostacoli, sviluppano una forte capacità di resilienza che li aiuterà a superare eventuali difficoltà future.

  6. Pianificazione e Organizzazione: il processo di goal setting richiede una pianificazione strategica e una chiara organizzazione degli sforzi. Gli atleti devono identificare gli obiettivi, delineare il percorso per raggiungerli e creare un piano d'azione dettagliato. Questa abilità di pianificazione e organizzazione è preziosa anche nella vita quotidiana e nello sviluppo di abilità gestionali più ampie.


In sintesi, il goal setting nello sport è una pratica fondamentale per il successo degli atleti. Oltre a migliorare le prestazioni fisiche, essa offre benefici che riguardano la motivazione intrinseca, la focalizzazione, la fiducia, la persistenza e la capacità di adattarsi alle avversità.


Tuttavia, l’efficacia degli obiettivi deve essere posta in relazione a variabili situazionali, quali il contesto competitivo, l’allenatore, i compagni di squadra, gli avversari, le abilità dell’atleta stesso nella gestione dello stress e delle emozioni.

Inoltre, la scelta degli obiettivi dipende dalle caratteristiche psicologiche dei soggetti, come ad esempio l’orientamento motivazionale e l’autoefficacia.


Vediamo più nel dettaglio come queste caratteristiche influenzano la scelta degli obiettivi.


IL MODELLO DELLA SCELTA DEGLI OBIETTIVI COMPETITIVI

Burton nel 1993 ha sviluppato un modello che ha identificato una serie di stili individuali di scelta degli obiettivi.


Ci sono due tipologie di orientamento motivazionale che generano due approcci alla prestazione: orientamento al compito, per cui gli individui sono orientati al miglioramento di abilità, e l’orientamento al risultato, dove gli individui basano il loro successo sul confronto sociale e le vittorie o le sconfitte servono per confermare o meno le loro abilità.


Il rapporto tra l’orientamento motivazionale e il grado di percezione di competenza degli atleti genera tre stili di goal setting: orientato al compito, orientato al successo e orientato all’insuccesso. Questi stili prima interagiscono con l’ambiente (allenamento o gara) e con le aspettative degli atleti e successivamente contribuiscono alla definizione degli obiettivi.



Coloro che adottano uno stile orientato al compito sono motivati a imparare e valutano ogni situazione come un’opportunità di miglioramento, per cui stabiliscono obiettivi difficili, nonostante questo aumenti la possibilità di commettere errori.


Gli atleti orientati al successo valutano le loro prestazioni sulla base dei risultati che ottengono e preferiscono obiettivi di media difficoltà, cercando quindi di contenere le probabilità di commettere errori.


Infine, gli atleti che adottano uno stile di goal setting orientato all’insuccesso sono comunque incentrati sui risultati, ma hanno una scarsa percezione della propria abilità. I loro obiettivi sono quindi orientati all’evitare che gli altri si accorgano della loro scarsa abilità e temono le situazioni agonistiche.


In conclusione, gli obiettivi ben definiti offrono una guida chiara e una spinta costante verso il successo, creando un senso di realizzazione personale e contribuendo al continuo miglioramento dell'atleta sia nello sport che nella vita di tutti i giorni.


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